Salvata da un sogno è il viaggio di un’anima che rivela un profondo anelito all’infinito. Per quella suggestione profonda che le viene da una disperazione senza fine e senza limite, dà inizio al suo viaggio interiore, il cui scenario è un sogno.
Lo stato d’animo della protagonista è di chi ricorda, di chi ritorna indietro nel tempo e avverte, con struggente tenerezza, che tutto ciò che le vive nell’anima non può essere del tutto perduto e, riallacciando il filo d’oro degli affetti, lei intesse un dialogo ideale con i suoi cari.
In uno scenario di sentimenti, in un clima carico di affettività, in un tempo artificioso, in un ‘calendario’ di vita – povero di cronologia ma ricco di significati –, la distanza tra le voci si accorcia sempre più.
Dalla prefazione di Guido Mocellin:
Si potrà godere del linguaggio fortemente letterario, aderente più ai tanti «dialoghi» che la storia della letteratura ci ha consegnato che ai modi moderni dei discorsi diretti, oppure rischiare di perdersi nella ridondanza di alcuni temi e immagini, nell’aggettivazione ricercata, nei frequenti assoluti.
Si potranno apprezzare di più le non frequenti digressioni filosofiche e teologiche o il prevalente contenuto esistenziale delle parole dei cinque personaggi.
Ma ogni lettore si renderà conto che il sogno di Anna Maria Galasso è il sogno di tanti di noi, specialmente se l’anagrafe ha cominciato a mettere alle spalle più cose di quante ne abbiamo davanti. Le ferite che prima di ogni incontro esibisce come se fossero inguaribili sono le ferite che prima o poi la vita ci ha inferto.