Tre passi nell’animo: in bilico tra la paura e l’azzardo, in mezzo a miserie e sogni vani.
Viaggio alla scoperta dell’importanza che diamo a ciò che solamente appare.
Tonni che si credono squali; autori che non scriveranno mai nulla di memorabile; colonnelli altezzosi costretti ad umiliarsi di fronte all’ultimo dei sottoposti.
Un editore senza scrupoli si appresta all’ennesima truffa ai danni di scrittori sprovveduti: una giornata di lavoro come tante altre sembra terminare con un nuovo trofeo. Ma sarà qualcun’altro a trionfare.
Improbabili compagni di viaggio credono di aver smarrito soltanto la via.
Presto scopriranno di essersi persi al di là di ogni possibile immaginazione.
Un uomo abituato da sempre a dare ordini si prepara alla battaglia più importante della sua vita: convincere il suo fedele servitore a compiere qualcosa di terribile. Tre passi nell’animo. Attraverso vittorie senza gloria e sconfitte senza appello.
La porta dell’ufficio si aprì di colpo dopo qualche mandata di chiavi, lasciando entrare una figura piuttosto robusta.
Non riuscivo ancora a spiegarmi che diavolo ci facessi lì! Non sapevo dove mi trovavo. Ero insieme ad occasionali compagni di viaggio, in mezzo ad una giungla intricata in qualche parte della Birmania.
Il suono del campanello riportò Oksho, da lungo assorto, alla realtà. Erano già le cinque ed evidentemente il colonnello reclamava il suo tè.
Tre racconti apparentemente diversi ma legati da un unico filo conduttore: un irreversibile disagio esistenziale, un movimento interiore che proietta l’animo alla ricerca di una nuova via. Ma l’interiorità può divenire realtà tangibile.